Conquista spagnola del Chiapas | |||
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Data | 1523-1695 | ||
Luogo | Chiapas, Messico | ||
Esito | Vittoria spagnola | ||
Modifiche territoriali | Incorporazione del Chiapas nel Vicereame della Nuova Spagna e del Capitanato Generale del Guatemala | ||
Schieramenti | |||
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Comandanti | |||
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La conquista spagnola del Chiapas[1] fu una campagna intrapresa dei conquistadores spagnoli contro gli indiani del mesoamerica nel territorio oggi incorporato nello stato messicano del Chiapas. La regione è fisicamente diversa al suo interno, con diverse aree contraddistinte da alture come la Sierra Madre de Chiapas e le Montañas Centrales, un litorale a sud noto come Soconusco e una depressione centrale formata dai drenaggi del fiume Grijalva.
Prima della conquista spagnola, il Chiapas era abitato da molti indigeni, tra cui gli Zoque e vari popoli Maya come ad esempio i Lakandon Ch'ol e i Tzotzil, e un gruppo non ben identificato noto come Chiapanecas. Soconusco era stata incorporata nell'Impero azteco e pagava agli aztechi un tributo annuale. La prima notizia dell'arrivo di stranieri nell'area pervenne all'inizio del Cinquecento e già negli anni venti del medesimo secolo diverse spedizioni militari spagnole avevano attraversato il Chiapas sino alla costa dell'Oceano Pacifico. Il primo villaggio coloniale nel Chiapas, San Cristóbal de los Llanos, venne fondato da Pedro de Portocarrero nel 1527. Entro l'anno, il dominio spagnolo si estese sino all'alto bacino del fiume Grijalva, tra Comitán e la valle dell'Ocosingo. Vennero stabiliti dei diritti di encomienda, anche se ai primi stadi coloniali essi erano perlopiù limitati ai diritti di commercio degli schiavi.
La provincia coloniale di Chiapa venne fondata da Diego de Mazariegos nel 1528 con la riorganizzazione delle encomiendas esistenti e la giurisdizione coloniale, e la ridenominazione di San Cristóbal in Villa Real, come pure la sua rilocazione presso Jovel. Le eccessive richieste di tributi e di lavoro da parte degli spagnoli furono la causa di una ribellione degli indigeni che tentarono di far morire di fame gli spagnoli. I conquistadores lanciarono dei raids punitivi, ma i nativi abbandonarono i loro villaggi e si rifugiarono nelle regioni più inaccessibili del paese. Le divisioni interne tra gli spagnoli portarono a un'instabilità generale della provincia; la fazione dei Mazariegos ottenne delle concessioni dalla Corona spagnola che permisero l'elevazione di Villa Real allo status di città, come Ciudad Real, e l'introduzione di nuove leggi per promuovere la stabilità della regione da poco conquistata.